Per sempre amati e mai dimenticati:
Riposate ora piccoli miei. Ci rivedremo, ve lo prometto! Aspettatemi lì.
Quando varcherò anch’io il Ponte dell’Arcobaleno, so che sarete lì ad aspettarmi.
Per me non è facile pubblicare questa pagina ma non posso non farlo. Sulla pagina del ponte dell’arcobaleno onoriamo la memoria di coloro, che per molti anni hanno fatto parte della nostra famiglia. Loro continueranno a vivere nei nostri cuori, a volte sembra ancora di vederli , sul divano, nel letto, nei loro posti preferiti. Sembra ancora sentire il loro odore, il velluto dei loro manti. Quel nodo alla gola, quando penso a loro, non andrà mai via. Ognuno di loro splende in modo diverso nei nostri cuori, tutti diversi ma tutti uguali nell’intensità dell’amore che hanno dato e ricevuto.
Il Ponte dell’Arcobaleno
Dedicato alla memoria di Gertrud Müller
Quando un animale che è stato particolarmente vicino a qualcuno muore, egli va al Ponte dell’Arcobaleno. Lì ci sono prati e colline per tutti i nostri amici speciali, cosicché essi possono correre e giocare insieme. C’è tanto cibo, acqua ed il sole splende e i nostri amici stanno bene e al caldo. Tutti gli animali che erano malati o vecchi riprendono salute e vigore, così come quelli a cui è stato fatto del male o che si sono feriti si sono rimessi in sesto, proprio come noi ce li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati.
Gli animali sono felici e contenti, eccetto che per una piccola cosa: tutti provano nostalgia verso qualcuno davvero speciale che hanno dovuto lasciarsi alle spalle. Tutti corrono e giocano insieme ma viene il giorno in cui uno si ferma improvvisamente e guarda all’orizzonte. I suoi occhi scintillanti sono attenti, il suo agile corpo freme. All’improvviso comincia a correre fuori dal gruppo, volando sopra l’erba verde; le sue gambe lo spingono sempre più veloce.
Sei stato avvistato e quando tu ed il tuo amico speciale finalmente vi incontrate, tutto è gioia e non vi separerete mai più. La pioggia di baci felici sul tuo viso, le tue mani che accarezzano nuovamente l’amata testolina, tu che puoi guardare ancora negli occhi sinceri del tuo animale che da tanto se ne era uscito dalla tua vita ma che mai era stato assente dal tuo cuore.
LEONARDO
“LENNY”
Con lui è iniziato il nostro viaggio nel mondo dei Piccoli Levrieri Italiani. Certo, lui in Italia era “fuori” a causa delle macchie bianche troppo estese per lo Standard Italiano. Nel suo Pedigree troviamo Dairylane Moody Blue, (UK di seguito esportato in Olanda) il quale era l’ultimo cucciolo allevato da Annette Oliver’s Kennel Dairylane prima di ritirarsi dall’allevamento.
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Talata Zahra ” Das Fridachen”
Quel brutto male ti ha portato via in modo inaspettato.
Anima gentile, tu mi manchi ogni giorno di più.
Se solo potessi ancora averti ancora qui con me.
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Rextime Mister Magoo “Nemo”
Non ci sarà mai più un gatto clown come te.
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King of Winston Il mio “Bolero”
Ho già postato la mia testimonianza sull’adozione del mio amato Bolero nella sezione “adozioni”.
Bolero è stato per me un cane speciale. Un gigante mite e molto affettuoso, ha imparato in fretta a muoversi in quel mondo, a lui sconosciuto, che noi chiamiamo “casa”. Bolero fu colpito da un ictus proprio davanti a me: vidi l’enorme Greyhound sbattere la testa contro porte e mura, fuori controllo, una scheggia impazzita. Ricordo come col peso del mio corpo ero riuscita a farlo sdraiare. Lui restò lì, immobile, non un lamento, nessun tentativo di rialzarsi, teneva gli occhi fissi su di me implorandomi di aiutarlo. Il Veterinario arrivò poco dopo, nel frattempo avevo steso Bolero su una coperta di pile. Ricordo benissimo che era bianca con delle rose rosse sopra. L’ictus era stato devastante: Bolero era del tutto paralizzato , persino l’esofago lo era. Il Vet mi disse che non sarebbe più riuscito ad alimentarsi. Bisognava decidere. Io non so se vi è mai capitato di dover decidere sulla vita e la morte del vostro migliore amico. Io volevo lottare per lui, non volevo lasciarlo morire, egoisticamente non volevo lasciarlo andare ma il Vet disse che sarebbe solo crudele lasciarlo morire così, lentamente.
Ho chiesto di sedare il cane prima dell’iniezione letale. L’ho avvolto in quella coperta con le rose rosse, la sua preferita. Ho chiesto a Dio di non farlo soffrire. Bolero si è spento tra le mie braccia, lo tenevo stretto a me, sentivo la vita uscire da lui e quel corpo così caldo e familiare diventare freddo come il marmo. Ero pietrificata, seduta a terra con il cane morto tra le braccia con le lacrime che gli bagnavano il morbido pelo. Ore dopo hanno dovuto staccarmi da te quasi con la forza.
Mi manchi terribilmente. La tua mamma
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